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La Didattica ai tempi del Coronavirus

Meta – lezione in forma di dialogo tra un saggio Professore virtuale ed i suoi alunni a distanza.

Cogliere un’opportunità è accendere una scintilla dalla giustapposizione di diverse realtà, dallo sfregamento di caso ed intelletto: avere spirito di adattamento, sperimentare che dei tempi vuoti, finanche la noia, possono essere uno scrigno d’idee.

Costruire un nuovo modo di interagire a distanza riguarda voi nel presente ma anche un futuro che non riusciamo ad immaginare [il Prof.Eddie in videolezione].

Oggi si pone il problema di proseguire nelle attività, lavorative ed educative, valutazione compresa. Per evitare dispersione, demotivazione ed in definitiva il crollo sociale e psicologico. Per contrastare l’isolamento, bisogna consolidare dei rituali, rispettare modi e orari, organizzarsi uno spazio di lavoro, per aggrapparsi a delle certezze. La rivelazione finale è nell’accettazione della fragilità di ogni cosa e nella lotta per difenderla.

Giovanna: A me viene voglia di interagire, reinventare, conoscere qualcosa se ne vengo colpita, se mi appassiona! In questi giorni mi sento spenta, invece. Ma c’è un’amica di mamma che tutte le sere apre il libro “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” di Luis Sepúlveda e ne legge un capitolo in diretta Facebook, come storia della buonanotte ed omaggio allo scrittore colpito dal Coronavirus. Mi piace tanto questa iniziativa!

Prof.Eddie: Davvero bello, Giovanna! Stiamo tutti affrontando un evento enorme ed inedito di fronte al quale eravamo disarmati. Ognuno mette in campo le proprie risorse ed in molti stanno regalando i rispettivi talenti per alleviare la sofferenza generale. La motivazione, l’empatia, sono fondamentali nel fenomeno conoscitivo. Quando sei colpito da qualcosa o qualcuno, scopri una parte di realtà sconosciuta e il rapporto diventa metodo, strada, chiave di accesso. È quanto afferma Antoine de Saint Exupéry (1900-1944) ne “Il piccolo principe”. Dopo essere stata addomesticata dal protagonista, la volpe inizia ad apprezzare i campi di grano dorati che le ricordano il colore dei capelli del principe.

In un certo senso per l’uomo tutto ciò che non è conosciuto è come nemico, non valorizzato. «Non si conoscono che le cose che si addomesticano».

Ecco, un po’come io sono riuscito ad addomesticare la tecnologia ed allestire con successo l’ambiente per l’apprendimento a distanza sia sincrono che asincrono! Ed è bello vedere la mattina, in videolezione con voi, la sfilata della collezione primaverile dei pigiami di maggior tendenza! [ride]

Giovanna: È vero, vederci, pur se via webcam, ci dà calore … Ha proprio ragione, Prof!

Moretti: (sbuca dalla web cam assonnato) No! Se una donna ti dà ragione, ha un piano! Una donna non dimentica mai nulla …. controlla se te lo ricordi! Attento Prof!

Prof.Eddie: Moretti, piantala…. Cosa sarebbe un uomo senza una donna?

Moretti: Un uomo che ha ragione, Prof!

Prof.Eddie: Ma dai! Piuttosto Moretti, non sapevamo avessi un gatto! Entrando nelle vostre case sto conoscendo molti particolari delle vostre vite che non immaginavo … e qualche intruso! (ride) Comunque: il mettersi in discussione e l’interrogarsi sono fondamentali. Gianni Rodari, ad esempio, non rispondeva direttamente alle domande, ma metteva in condizione di rispondere, stimolando le capacità creative. Rodari diceva che si poteva insegnare qualunque argomento ai bambini ma facendoli ridere … e non certo raccontando le barzellette, ma organizzando l’intero processo di apprendimento in modo creativo! Perciò, reinventiamoci tempi e modi d’interazione. Il cervello è l’arma più potente che ci è stata data … sveglia Moretti! Immagino che tu sia un pacifista!

Moretti: Ehm, Prof … a me già varcare il portale didattico mette ansia …

Prof.Eddie: Come spesso accade, il cambiamento viene accelerato da un fattore esterno ed imprevisto, da un bisogno immediato che oggi funge da opportunità ed attivatore per una nuova fase della nostra scuola: fase che, oltre ad apparire destinata a prolungarsi, sarà comunque permanente. A voi sembra di vivere un tempo vuoto, sospeso … invece l’educazione avviene anche quando non siete concentrati ad imparare. Si chiama fare esperienza. State imparando ad affrontare le difficoltà impreviste, a gestire la carenza di risorse; a ridimensionare le abitudini ed accettare le rinunce, per il bene comune. A vivere i vostri cari, a condividere gli spazi, a gestire le attese; ad esprimere i sentimenti, anche la paura. La genialità risiede in quello che il premio Nobel per la fisica Richard Feynman considerava una condizione connaturata allo sviluppo cognitivo e culturale: “convivere con l’incapacità, il dubbio, l’incertezza”, di fronte ai quali però non rimanere inerti, ma escogitare soluzioni, interpretazioni, assecondare la curiosità, pur in maniera psichedelica come fai tu Moretti.

Basta avere la mente aperta!

Moretti: Apertissima, Prof… Si sente lo spiffero fin qui…comunque grazie, ho trascorso una mattinata veramente meravigliosa. (Ma non era questa)

[dissolvenza – la web cam è solo in pausa …]

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